Ha senso continuare a correre?
- Un appassionato qualunque
- 28 apr 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Valentino Rossi ha all'attivo 9 titoli mondiali, 115 vittorie e 402 gare disputate e, questo, non sembra accontentarlo. Ma ha veramente senso, per lui, continuare a correre?
Non si tratta di fare un discorso economico o di sponsor, (dato che andrebbe comunque a correre in Petronas, la squadra satellite di Yamaha) ma si tratta di non dover più dimostrare nulla a nessuno. Negli anni ha dimostrato di essere sempre competitivo, vincendo e facendo piazzamenti sempre ad altissimo livello ma diciamoci la verità, l'età avanza per tutti e la testa cambia. È normale non vederlo più fare certe mosse come qualche anno fa perché è conscio del rischio che va a correre facendo un sorpasso in quel preciso punto della pista dove, magari, non molti anni fa, lo avrebbe fatto e ci avrebbe fatto saltare tutti in piedi carichi di adrenalina.
Nella sua carriera ha trovato tanti avversari, tosti, veloci e agguerriti. Tutti avversari che hanno provato a stargli davanti ma niente da fare. Biaggi, Gibernau, Stoner...per parlare solo della classe regina. In un modo o nell'altro è sempre riuscito a far gioire i suoi tifosi con imprese da capogiro come, ad esempio, il sorpasso su Stoner a Laguna Seca nel 2008 al cavatappi, sorpasso passato alla storia.

I suoi tifosi hanno anche sofferto con lui, con gli anni in Ducati e quel presunto mondiale rubato nel 2015 che poteva far andare in doppia cifra il dottore.
Ma gli episodi sono moltissimi ma raccontarveli non è il mio intento oggi.
Valentino non ha più nulla da dimostrare ai suoi tifosi. Lui è e rimarrà sempre una leggenda del motociclismo anche se credo sia molto difficile per un pilota dire basta. Non ha bisogno di dare conferma della sua competitività perché i suoi fan la conoscono già e la conoscono ancora meglio i suoi avversari che lo temono ancora come se fosse ancora il pilota da battere. Ma non può competere contro i veri ventenni che hanno ancora "poca testa" e hanno il pieno coraggio di buttarsi in curva dove neanche San Brembo sa se riescono a fermarsi.
I tuoi fan ti saranno sempre vicini, che tu corra ancora o meno ma arriva un momento in cui bisogna dire basta e credo che sia arrivato quel momento.

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