Michael Doohan, per gli amici "Mick"!
- Un appassionato qualunque
- 27 apr 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Michael Sydney Doohan, Brisbane, 4 giugno 1965. Luogo e data che ci hanno regalato uno dei piloti più forti e vincenti delle due ruote. Dalla Superbike, al Motomondiale, al Formula TT, dove si fece notare dalla Yamaha che lo ingaggia l'anno successivo (1987) per gareggiare in Superbike. In questo campionato partecipa solamente a 4 gare, vincendone 3. Una bella media direi. Talmente bella che in un lampo si trova sul trampolino di lancio per la classe 500cc del motomondiale che lo porta a fare il suo esordio nel 1989 in sella alla Honda NSR 500 che lo abbandona subito alla prima gara in Giappone per un guasto al motore. La stagione non prosegue nel migliore dei modi con un ulteriore ritiro e un solo podio (3°) in Germania. Concluderà 9° a fine campionato ma si sa, qua si gareggia tra i grandi e tra i piloti più forti del mondo, è un'altra storia rispetto agli anni passati.

Ma ci prova e ci riprova finche non arriva quel GP che lo cambierà nella mente.
Mick è sempre caduto tanto ma ad Assen, Mick si procura una frattura alla gamba. La Honda insiste perché rientri in pista vista la sua prima posizione in classifica generale e viene operato in maniera frettolosa producendo un risultato che ogni persona cerca di evitare col pensiero. Un'operazione troppo frettolosa. La gamba rischia di andare in cancrena dopo l'operazione e l'australiano rischia di perderla. Viene operato una seconda volta e dopo la riabilitazione del medico "angelo custode dei piloti" Claudio Costa, torna a gareggiare l'anno successivo.
Per quanto lavoro sia stato fatto, la gamba non può tornare come prima e quindi la Honda trova un modo per far azionare il freno posteriore al pilota senza usare il piede. Viene montata una leva sul manubrio azionata dal pollice sinistro. Molti si lamentano, pensando sia più facile stabilizzare la moto ma, tuttavia, questa tecnica non viene adottata da nessun altro, anche se molti ci provano ma con scarsi risultati.

La stagione 1993 lo vede, al rientro, vincere la tappa di San Marino e conquistare il 4° posto a fine campionato.
Dal 1994, invece, monopolizza completamente le prime 5 posizioni fino al 1998. In questi anni si contano 6 ritiri e soli due piazzamenti fuori dai primi 5. Una forma e una velocità incredibili che lo portano a vincere 5 titoli mondiali consecutivi.
Nel 1997 ottiene il record di 12 vittorie in una sola stagione con 15 gare totali da disputare. Battuto solo nel 2014 da Marquez (a volte definito il suo diretto successore) con 13 vittorie, ma con 18 gare totali da disputare.
Una carriera fatta di gioie, ma soprattutto di dolori. Doohan infatti si ritira dalle gare nel 1999, in seguito all'ennesima caduta nella quale riportò una frattura alla già malconcia gamba destra, decretando la fine della sua carriera.
Diamante grezzo che ha avuto bisogno di anni per essere lucidato e fatto diventare una pietra preziosa per questo sport. Tanta sfortuna e tanta voglia di vincere hanno sempre combattuto ma alla fine è arrivato a vincere ben 5 titoli mondiali e, dopo quello che gli è successo, credo che in pochi avrebbero continuato.
Passare dal bere birra con gli amici e surfare sulle coste australiane a guidare una 500cc nel motomondiale è cosa da pochi, vista la velocità con cui si è trovato a dover domare quelle moto imbizzarrite e proprio per questo rimarrà sempre una leggenda.

Comments